Filippo Timi: «Non ho più un amore da chiamare, il successo e i soldi non portano la felicità. Ora recito con i D'Innocenzo, ma apro anche un negozietto di abiti vintage»
Mentre torna in tv nei panni di un detective a caccia di un serial killer in Dostoevskij, l'attore che si è «attaccato a un sogno» fa con noi un bilancio esistenziale. Tra l'amore che manca, la mamma a cui «tirare su il morale», un progetto nella moda vintage. E una speranza per il futuro
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