Bambolotti sulle statue: protesta per il congedo dei papà
Il movimento britannico Dad Shift UK ha lanciato una campagna originale e d’impatto per richiamare l’attenzione sul congedo di paternità nel Regno Unito. L’iniziativa, ripresa dal Guardian, ha visto alcune delle statue più iconiche di Londra e Edimburgo – tra cui quelle dell’ingegnere Isambard Kingdom Brunel, degli attori Laurence Olivier e Gene Kelly, e dei […] The post Bambolotti sulle statue: protesta per il congedo dei papà appeared first on Donnamoderna.
Il movimento britannico Dad Shift UK ha lanciato una campagna originale e d’impatto per richiamare l’attenzione sul congedo di paternità nel Regno Unito. L’iniziativa, ripresa dal Guardian, ha visto alcune delle statue più iconiche di Londra e Edimburgo – tra cui quelle dell’ingegnere Isambard Kingdom Brunel, degli attori Laurence Olivier e Gene Kelly, e dei calciatori Thierry Henry e Tony Adams – adornate con bambole legate al petto, per rappresentare visivamente il legame tra padre e figli e mettere in luce la richiesta di un congedo di paternità più esteso e meglio retribuito.
Il congedo di paternità nel Regno Unito
Nel Regno Unito, il congedo di paternità è limitato a sole due settimane, con una retribuzione di 184,03 sterline a settimana, una delle peggiori offerte in Europa. In confronto, in Italia i padri godono di dieci giorni di congedo, pagati al 100%. Questa situazione ha portato molti padri a rinunciare al congedo. Una ricerca ha infatti rivelato che un padre su tre non ha preso alcun congedo di paternità, e molte famiglie che lo hanno fatto hanno affrontato difficoltà economiche. Marvyn Harrison, co-fondatore di Dad Shift, ha affermato che le famiglie si trovano spesso a scegliere tra il ruolo attivo del padre e la sicurezza finanziaria.
L’importanza del congedo di paternità secondo gli attivisti
Marvyn Harrison ha sottolineato che la campagna mira a catturare l’attenzione pubblica visivamente: «Questi monumenti rappresentano alcune delle persone più importanti della nostra storia, uomini che molti ammirano», ha dichiarato l’attivista secondo cui il problema del congedo di paternità colpisce non solo i padri, ma anche le madri e i bambini, influenzando negativamente il benessere delle famiglie nelle fasi iniziali della vita del neonato.
In discussione la narrazione della figura maschile
George Gabriel e Alex Lloyd Hunter, co-fondatori di Dad Shift, insieme a Mel Pinet, hanno attaccato le bambole alle statue con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica. «C’è un forte squilibrio nel modo in cui le figure pubbliche maschili vengono rappresentate», ha dichiarato Gabriel al Guardian. Secondo l’attivista, raramente si parla del ruolo di padri che queste figure hanno svolto, e la campagna vuole correggere questa narrazione: «Alle donne vengono spesso poste domande sulla loro vita di mogli, madri e figlie, mentre le figure maschili nella vita pubblica spesso non sono invitate a condividere questa parte di sé».
Contribuire a ridurre il divario retributivo di genere
La campagna insiste sul fatto che un congedo parentale adeguato non solo è positivo per le famiglie, ma potrebbe anche ridurre il divario retributivo di genere e migliorare la partecipazione femminile alla forza lavoro, contribuendo così alla crescita economica del paese.
La lettera aperta al premier britannico
La speranza del movimento è che il governo laburista recentemente eletto intervenga per migliorare il congedo di paternità. Gli attivisti consegneranno una lettera aperta al Primo Ministro Keir Starmer entro la fine del mese, invitandolo a prendere misure concrete e rapide.
Precedenti iniziative simili
Non è la prima volta che in Regno Unito vengono utilizzate statue per sensibilizzare sul tema del congedo parentale. Già l’anno scorso, l’organizzazione Pregnant Then Screwed aveva legato bambole a statue su una spiaggia a Liverpool, accompagnate dal suono del pianto di un neonato, chiedendo riforme sul congedo di maternità e paternità.
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